Stato civile della provincia di Potenza

Nell’Archivio di Stato di Potenza si conservano gli atti dello Stato civile dei Comuni dell’attuale provincia potentina dal 1809 al 1865: fu il regio decreto 29 ottobre 1808 n. 198, emanato da Gioacchino Napoleone Murat, in applicazione del Codice napoleonico esteso anche al Regno di Napoli, a stabilire che fossero i sindaci dei Comuni a curare le pratiche relative alla registrazione delle nascite, dei matrimoni e delle morti, compito prima affidato alle parrocchie, i cui registri continuano ad aver fede solo per gli atti del periodo precedente. Inoltre, si stabilì che i parroci avrebbero potuto accordare la benedizione nuziale solo a coloro che avessero provato “d’aver fatto notare nei registri dello stato civile il loro matrimonio”. 

Dal 1809 in poi, i Comuni furono obbligati alla tenuta di tre registri redatti in duplice copia: “in ogni comune vi saranno tre differenti registri in carta bollata, il primo delle nascite, e delle adozioni; il secondo dei matrimonj; il terzo delle morti: ciascuno di tai registri sarà doppio”. Le prime copie dei registri dovevano essere conservate nell’archivio del Comune di appartenenza, le seconde copie presso il Tribunale competente per territorio: queste ultime sono quelle versate negli archivi di Stato.

La Provincia di Basilicata raffigurata nell’atlante di Gabriello de Sanctis (1840). La Provincia di Basilicata raffigurata nell’atlante di Giuseppe Bifezzi (1870).

La Provincia di Basilicata raffigurata nell’atlante di Gabriello de Sanctis (1840).

La Provincia di Basilicata raffigurata nell’atlante di Giuseppe Bifezzi (1870).

Al fine di ottenere l’uniformità della documentazione in tutto il Regno, si decretò che i registri fossero prestampati “in modo che agli ufiziali incaricati” non rimanesse “altra parte, se non quella di supplire i nomi dei dichiaranti, e le circostanze variabili degli atti”.

L’iscrizione degli atti nello Stato civile era gratuita, diversamente dall’estrazione di copie dagli stessi che era a pagamento: “qualunque atto si scriva nei registri dello stato civile, sarà fatto gratis. Ma per ogni copia estratta di tali atti, l’ufiziale avrà diritto di esigere un carlino”. Se invece il richiedente era povero, in questo caso anche la produzione del certificato era gratuita.

Oltre ai tre registri di nascite, matrimoni e morti, negli atti dello Stato civile veniva conservata anche tutta la documentazione necessaria alla redazione degli stessi (processetti matrimoniali e fedi di battesimo, spesso conservati in fascicoli sciolti altre volte rilegati a formare un unico volume), i registri dei memorandum, eventuali liste suppletorie, e infine i registri degli atti diversi: in questi ultimi venivano riportati gli atti relativi al riconoscimento dei figli illegittimi, le nascite avvenute durante i viaggi per mare, le morti al di fuori del Comune di residenza, così come le nascite dei bambini abbandonati, i cosiddetti esposti, che raccontano spesso di “fagottini viventi” ritrovati alle porte di monasteri e conventi ed affidati per l’allattamento a balie stipendiate con soldi comunali.

La nascita del Regno d’Italia il 17 marzo 1861, presuppose la codificazione di un’accurata ed unificata legislazione in materia di stato civile, anagrafe, censimenti e statistica: di qui l’istituzione dello Stato civile italiano decretata con r.d. n. 2602 del 15 novembre 1865.

Regio decreto n. 198 del 29 ottobre 1808 che istituisce lo Stato civile nel Regno di Napoli.

Regio decreto n 2602 del  15 novembre 1865 che istituisce lo Stato civile italiano.

Regio decreto n. 198 del 29 ottobre 1808 che istituisce lo Stato civile nel Regno di Napoli.

Regio decreto n 2602 del  15 novembre 1865 che istituisce lo Stato civile italiano.

Lo Stato civile rappresenta una fonte di primaria importanza per gli studi dei fenomeni demografici e per la storia sociale in genere, nonché per condurre ricerche anagrafiche e genealogiche finalizzate alla ricostruzione della storia di famiglie e di persone. A tal proposito anche l’Archivio di Stato di Potenza è presente sul Portale SAN-Antenati partecipando al progetto promosso dallo stesso Portale di organizzare e rendere disponibile l’enorme patrimonio documentario degli atti di Stato civile esistente negli archivi nazionali. Grazie a una convenzione stipulata con FamilySearch International nel 2011 da Luciano Scala, direttore Generale per gli Archivi, obiettivo del Portale è quello di pubblicare progressivamente milioni e milioni di immagini di registri di Stato civile (parte delle quali sono convertite da microfilm eseguiti negli Archivi di Stato dalla Genealogical Society of Utah a partire dalla metà degli anni Settanta del secolo scorso, e parte sono di nuova acquisizione), per effettuare ricerche sfogliando gli atti a video. Per l’Archivio di Stato di Potenza è possibile sfogliare i singoli registri dello Stato civile, distinti in periodo napoleonico, Restaurazione e Stato civile italiano, cliccando al seguente link: www.antenati.san.beniculturali.it/.

Frontespizio del registro degli atti di nascita del Comune di Sant’Arcangelo relativo all’anno 1809.

Frontespizio del registro degli atti di nascita del Comune di Sant’Arcangelo relativo all’anno 1809.
(ASPZ,
Stato Civile, Sant’Arcangelo, Registro degli atti di nascita 1809).

Atto di nascita del brigante lucano Carmine Crocco.


Atto di nascita del brigante lucano Carmine Crocco. Nato a Rionero in Vulture il 5 giugno 1830 da Francesco Crocco del fu Donato e da Maria Gerarda Santomauro, Carmine Crocco fece della Basilicata uno dei principali epicentri del brigantaggio post-unitario. Arrestato nel 1864 dalla gendarmeria dello Stato pontificio, venne processato nel 1870 da un tribunale italiano e condannato prima a morte e poi all’ergastolo nel carcere di Portoferraio, dove morì il 18 giugno 1905.
(ASPZ,
Stato civile, Rionero in Vulture, Registro degli atti di nascita 1830, f. 164r).

Atto di morte di Giosuè Romaniello, di anni 14, una delle quattro vittime civili dell’insurrezione scoppiata a Potenza il 18 agosto 1860.



Atto di morte di Giosuè Romaniello, di anni 14, una delle quattro vittime civili dell’insurrezione scoppiata a Potenza il 18 agosto 1860.
(ASPZ,
Stato civile, Potenza, Registro degli atti di morte 1860, f. 132v).

Uno degli scaffali del deposito dell'Archivio di Stato di Potenza contenente il fondo dello Stato Civile.




Uno degli scaffali del deposito dell'Archivio di Stato di Potenza contenente il fondo dello Stato Civile.

Il fondo si compone di più di 30.000 documenti che coprono, come già detto, un arco cronologico che va dal periodo della dominazione francese (1808-1814) alla restaurazione borbonica fino all'avvento del Regno d'Italia e alla prima fase dell'unificazione amministrativa (1861-1865). In seguito all’ultimo lavoro di riordino il fondo è stato strutturato in serie coincidenti con i singoli Comuni, ciascuna delle quali con propria numerazione secondo l’ordine cronologico delle singole unità. È corredato di un inventario elettronico.

Per quanto riguarda la provenienza, si conservano presso l'Archivio di Stato di Potenza gli atti relativi al territorio appartenente all’attuale Provincia di Potenza relativamente agli antichi distretti di Potenza, Melfi e Lagonegro.

I documenti che costituiscono il fondo dello Stato civile dell’Archivio di Stato di Potenza presentano caratteristiche differenti a seconda del periodo di composizione, delle finalità e dei mezzi con cui furono approntati e raccolti.

I registri sono costituiti da fogli prestampati secondo il dettame del legislatore, con note manoscritte degli ufficiali incaricati, e rilegati nella tipologia standard della piena pergamena floscia o rigida.

Alcuni registri presentano una legatura in cartoncino rigido utilizzata soprattutto per raccogliere i documenti che costituiscono i cosiddetti processetti matrimoniali e i notamenti di battesimo. Non rari sono i casi di fascicoli sciolti privi di coperta. Molti registri sono stati oggetto negli ultimi anni di un’importante attività di restauro finalizzata al recupero e alla conservazione.

Le tipologie di documenti che compongono il fondo sono i registri degli atti di nascita, i registri del memorandum e delle notificazioni, i registri degli atti di matrimonio, quelli degli atti di morte,registri degli atti diversi e i documenti allegati: questi ultimi raccolgono in un unico volume i processetti matrimoniali, i notamenti di battesimo e i certificati di matrimonio, spesso presenti anche nella forma del fascicolo sciolto.